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Quando Tiberi segnò a tempo scaduto

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Oggi parleremo di un goal, non di una partita o di un evento importante, ma di un goal che ha molteplici significati, perché premia chi non si arrende, chi lotta fino alla fine anche quando tutti sono contro di lui, anche quando l’arbitro favorisce una squadra perché è di una grande città ed ha un passato importante, anche quando sembra che ormai la partita sia finita, e questo ”è” il goal che la Ternana ha segnato al Torino nel campionato di serie B del 1998-1999, facendo vincere la Ternana per 2-1.

Ma andiamo per ordine: la Ternana neopromossa, deve affrontare il campionato di serie B, e viene giudicata dalla stampa come una matricola pericolosa, e considerata dalle squadre avversarie come una potenziale mina vagante, che potrebbe creare problemi anche alle squadre favorite alla promozione, tra cui proprio il Torino.

Torino che scende a Terni con una rosa di calciatori composta addirittura dagli assi della Nazionale Italiana Lentini e Bucci, i quali anche se adesso giocano in serie B, possono vantare nel loro curriculum sportivo di avere vinto la coppa dei campioni, la coppa uefa e la supercoppa uefa.

Inoltre il palmares del Torino è ricco di vittorie, che partono dai sette scudetti vinti dai granata tra il 1928 ed il 1976, ed arrivano alle recenti vittorie della Mitropa Cup e della Coppa Italia, ma nonostante le grandi vittorie degli assi torinesi, le Fere Umbre non hanno paura, perché pur avendo lo stesso organico della serie C, possono vantare un collettivo sportivo unito dentro e fuori il campo, che fa della determinazione fisica e tecnica il proprio punto di forza, e che nelle prime giornate ha messo in difficoltà squadre che sulla carta erano considerate più forti.

Quindi per la Ternana dover affrontare il Torino non è uno svantaggio ma uno stimolo per dimostrare le proprie capacità sportive.

La partita è sentita anche, per via dei gemellaggi della Ternana, poiché le Fere Rossoverdi sono gemellate con Sampdoria e Atalanta, acerrime nemiche dei granata torinesi, e lo stesso allenatore della Ternana Antonello Cuccureddu, è stato calciatore della Juventus per quasi dieci anni, dove contro il Torino, ha giocato decine di derby.

Per lui questa partita è viva di ricordi sportivi importanti, ed alla Ternana serve una vittoria, non solo per aumentare il punteggio in classifica, ma anche per consolidare il rapporto con il pubblico ternano, il quale è presente in massa con un affluenza di 15 000 di tifosi allo stadio, ed una coreografia fatta di cuori rossoverdi che ricopre l’intera curva, mentre da Torino, e dal centro Italia, arrivano quasi un migliaio di tifosi della squadra granata il colpo d’occhio mostra una partita veramente sentita dai tifosi di entrambe le squadre sugli spalti

La partita inizia, e paradossalmente la Ternana parte subito in attacco, mostrando un gioco altamente offensivo, senza avere timore degli assi granata considerati i più forti dalla stampa, invece il Torino paradossalmente, subisce le giocate rossoverdi, ed è proprio la Ternana che passa in vantaggio nel primo tempo al minuto 29, durante un calcio d’angolo battuto dalle fere, un lancio apparentemente innocuo di Bellotto, viene deviato di testa da Fabbris, il quale, colpisce in modo da dare al pallone una traiettoria imparabile per il portiere torinese Luca Bucci, ed è appunto la Ternana che passa in vantaggio e chiude il primo tempo sul risultato di 1-0.

Le Fere nei rimanenti minuti giocati, non si difendono mai ma continuano ad attaccare, perché cercano a tutti i costi il 2-0, mettendo paura al Torino che non si aspettava le giocate offensive dei rossoverdi, ed invece deve avere timore di una neo-promossa.

Nel secondo tempo la Ternana, continua con il gioco offensivo impostato dall’allenatore Cuccurreddu che vuole la vittoria. Mentre il Torino continua a difendersi,la partita diventa sempre più combattuta con continui falli da ambo le parti, contrasti duri, ammonizioni, entrate dure al limite del giallo, con l’arbitro che ad un certo punto sorvola due presunti falli di mano del Torino con il pubblico che inveisce contro di lui, mentre la Ternana colpisce un traversa clamorosa con un pallonetto dalla lunga distanza con il portiere battuto, e proprio al minuto 71, Bonomi del Torino, in seguito all’ennesima perdita di palla, entra in maniera violenta su di un giocatore umbro, e ne nasce una accenno di rissa, con spintoni ed insulti tra i giocatori.

L’allenatore della Ternana Antonello Cuccureddu,memore del proprio passato juventino, inveisce contro il difensore granata, e l’arbitro decide di cacciarli entrambi, mentre la partita continua combattuta.

Al minuto ’71, viene dato un rigore al Torino considerato generoso, dal pubblico, ed i granata possono pareggiare con un tiro potente dell’attaccante Ferrante, che spiazza il portiere Fabbri, e finisce in rete. Nonostante il rigore considerato dubbio. la Ternana non demorde, e continua nel suo gioco offensivo, cercando il goal del ”possibile” 2-1 da tutte le posizioni di tiro, con il Torino, che nonostante il pareggio momentaneo, subisce sempre le giocate delle Fere Rossoverdi, e nonostante l’arbitro sorvoli su alcune entrate dei giocatori del Torino, la Ternana alla fine trova la vittoria. L’autore del primo goal della Ternana Fabbris, conquista il pallone in difesa, corre per tutto il campo seminando i difensori granata, crossa dal lato del campo dentro l’area di rigore, dove l’attaccante Tiberi, segna di testa il goal del 2-1, con il Liberati che esplode in una bolgia, poiché grazie al coraggio , alla grinta ed alla determinazione, alla fine le fere, sono riuscite a vincere, perché in questa partita si è mostrato il carattere delle Fere che seppure ferite non sono mai dome.

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All’anfiteatro di Interamna-Terni veniva giocato Lo ”strappalla”, il gioco dell’Antica Roma che ha fatto nascere i giochi con la palla moderni

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La passione per gli sport con la palla e soprattutto il calcio non nasce nell’epoca moderna, ma viene dalle epoche antiche in cui I romani giocavano ad un gioco con la palla denominato ”Strappalla”, i quali a loro volta conobbero alcuni giochi con le sfere che erano diffusi tra gli antichi greci, poiché i romani occuparono dei territori ellenici del II secolo a.C. Tali giochi erano diffusi presso gli antichi greci con i nomi di ”Harpaston” ed ”Episkouros”, che tradotti in italiano significano ”strappalla” e ”calpalla”,  in cui due squadre si affrontavano usando in entrambi le mani ed i piedi, con la differenza che nell’Harpaston si usavano le mani ed i piedi per fare punto, mentre nell’Episkouros si potevano usare solo le mani per passare la palla,  mentre solo i piedi dovevano essere usati per fare i punti, ed in entrambi i giochi l’obbiettivo della squadra era di portare la palla oltre la linea del campo. I romani affascinati da questi due giochi decisero di modificarli lievemente, rendendolo più veloci e dove la linea del campo venne in parte sostituita dalle assi di legno nello strappalla-episkouros, mentre nello strappalla-harpaston il gioco rimane invariato con le stesse regole che si usavano nei territori greci, ed i nuovi giochi seppure diversi diventano i principali sport dell’Antica Roma, diffusi tra adulti e bambini. L’importanza di questo gioco fa si che le partite vengano disputati negli anfiteatri e nelle arene della penisola italica, dove le squadre cittadine si affrontano tra di loro in partite combattute. Gli antichi romani diffusero poi un tutto il territorio che apparteneva alla Repubblica dell’Antica Roma e poi dell’Impero Romano Erano infatti frequenti varie partite fra i romani e le popolazioni autoctone dell’Impero Romani, anticipando con molto anticipo le sfide tra le nazionali dell’Italia e della Francia, della Germania, della Grecia, della Spagna, del Portogallo e di tutte le micro nazioni dell’impero romano, con la partita più famosa che fu giocata contro i britannici nel 276 d.C. e vide proprio i “barbari inglesi” prevalere col punteggio di 1-0.

La redazione di Ternana Live ringrazia wikipedia per l’immagine concessa

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Il Ducato di Spoleto ha rappresentato la Grande Umbria nel Regno Longobardo d’Italia

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Nell’Italia Medioevale,  i Longobardi crearono il Regno Longobardo d’Italia, suddiviso al suo interno da vari principati, ducati e contee che erano amministrati da vari signorotti locali, che giuravano fedeltà al re longobardo-italico. All’interno di questo regno c’era il ducato di Spoleto, che  oltre ad essere  uno dei ducati più importanti per potenza politico militare, aveva un territorio vasto che andava dalle Marche del sud fino a tutto il territorio abruzzese, ed il comune di Terni insieme alle terre del Contado Ternano, rimase legato per quasi mille anni. Il ducato spoletino divenne uno dei maggiori ducati di questo regno italico, ed al tempo stesso rappresentò la terra dell’Umbria ed i territori ad esso legata nel Regno Longobardo d’Italia, poiché gli umbri spoletini e ternani furono amici del popolo longobardo-tedesco, il quale volle riunire l’Italia come fecero gli antichi romani, creando un regno italico che a differenza di molti stati del periodo fu liberale ed innovativo, poiché i longobardi riuscirono a dare grande libertà ai cittadini del regno, e tra le nuove leggi che davano maggiore solidarietà tra i ceti sociali, ed una maggiore libertà ai cittadini, ed ci fu l’abolizione della schiavitù che purtroppo era presente in molti stati antichi. Gli umbri antichi furono fin da subito fedeli vassalli dei longobardi teutonici  nelle lotte per riunire l’Italia, ed il re dei longobardi italici decise di premiare gli italici umbri, creando per loro un ducato a Spoleto che sarebbe stato la continuazione della VI Regio Umbria, e che era un ducato autonomo da un punto di vista militare e fiscale dal regno longobardo, poiché l’autonomia territoriale serviva a premiare la fedeltà delle genti umbre verso i longobardi. La città di Terni divenne poi il luogo in cui il Re longobardo Liutprando incontrò Papa Zaccaria per pacificare il Papa di Roma ed il popolo longobardo, dove vennero accolti entrambi come liberatori dalla popolazione ternana, e l’incontro nella città della conca ternana avvenne poiché Terni fu la città di San Valentino, ed al tempo stesso era una città dove i longobardi si legarono alla popolazione locale, ed il comune di Terni all’interno del ducato spoletino venne posto come la seconda città del ducato di Spoleto grazie all’intercessione dei longobardi amici della gente ternana.

La redazione di Ternana Live Ringrazia wikipedia per l’utilizzo dell’immagine

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Se ne è andato Claudio Tobia

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Ci ha lasciato Claudio Tobia, che è stato uno degli allenatori più vincenti ed amati della Ternana, il quale fu un allenatore della Fere Umbre per molto tempo e che allenò la Ternana sempre nei momenti di difficoltà della squadra rossoverde, riuscendo a salvare ed aiutare le fere umbre in molti occasioni. Claudio Tobia fece anche vivere ai tifosi rossoverdi delle emozioni indimenticabili, poiché come allenatore delle Fere, riportò la Ternana alla promozione dopo lo spareggio di Cesena del 1989 dove le fere rossoverdi batterono il Chieti 3-1 ai calci di rigore, con la squadra rossoverde che era seguita da quindicimila tifosi ternani che poterono esultare grazie alla squadra ternana sapientemente guidata da Claudio Tobia soprannominato ”Lu Cinghiale” dai tifosi ternani, e questa promozione permise alla Ternana di rilanciarsi dal periodo buio del decennio del 1980, per poi ritornare in serie B nel decennio del 1990.

Addio magico cinghiale rossoverde e grazie per le emozioni che ci hai dato, sappi che il tuo ricordo non abbandonerà mai i tifosi rossoverdi.


Ringraziamo l’Umbria in testa per averci fatto usare l’immagine di Claudio Tobia

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