Terni è sempre stata sempre una città particolare, e dopo aver ospitato i ”paci” nell’antichità, nel 1890 con le prime fabbriche moderne, ospita una nuova ondata migratoria in cui arrivano migranti da tutta Italia, che provengono dai ceti sociali medio bassi, e che a Terni non portarono solo nuovi abitanti ma al tempo stesso delle culture ribelli e libertarie, che in una città di guerrieri, di soldati di ventura, di artigiani del metallo e del ferro, di armaioli e di ”paci”, crearono uno stile di vita che fecero diventare la città di Terni una città operaia, ma al tempo stesso inquieta e particolare in ogni ambito della vita quotidiana, a cui i sindacati italiani si ispireranno.
Il 26 dicembre del 1904, a Terni nasce la Federazione Giovanile Repubblicana d’Italia, che era legata al PRI e che fu la prima federazione repubblicana giovanile d’Italia, ed i repubblicani storici decisero di fondare la federazione giovanile nella Conca Ternana, poiché Terni rappresentava la simbiosi tra movimento operaio e legame territoriale, e l’idea repubblicana si basa sul sincretismo patria e popolo, dove la lotta di classe sposa la lotta nazionale.
Ed è stata una donna ternana Carlotta Orientale che divenne la prima donna a capo di un organizzazione operaia, ossia l’Unione Sindacale Italia, che ispirandosi all’idee anarchiche del pensatore russo Bakunin, voleva con un secolo d’anticipo non solo l’uguaglianza deli lavoratori ma anche la parità dei sessi, poiché Carlotta Orientale fu tra le prime in Italia a battersi per diritti delle donne in un epoca in cui la donna era relegata ad essere sottomessa totalmente agli uomini dentro le mura domestiche, mentre nel mondo del lavoro non poteva avere lo stesso stipendio oppure fare carriera sopra gli uomini, e lo Jutificio Centurini di Terni è stato lo stabilimento femminile di Terni in cui le donne ternane lavoravano senza garanzie minime a differenza degli uomini, ed è proprio lì che per la prima volta nella storia italiana, una donna ternana ha difeso le donne di tutta Italia nel mondo del lavoro.
In questo periodo del 1800, nascono le Società di Mutuo Soccorso che si diffondo in tutta Italia, ma è sempre in Umbria che si diffondono in tutto il territorio che va dal Tevere al Nera fino agli Appennini, poiché lo Stato Sociale è gestito da delle associazioni di volontariato riconosciute dallo Stato Italiano, che aiutano i ceti popolari in difficoltà, poiché il mutualismo culturale si diffuse in Umbria, grazie alla città di Terni che fece diffondere le società di mutuo soccorso nei territori circostanti, ed è sempre grazie ai volontari ed agli idealisti ternani che i comuni vicini iniziarono ad avere un assistenza sociale dal basso, in nome della solidarietà tra i ceti popolari a cui successivamente lo stato italiano fascista, pur abolendo le società di mutuo, si ispirerà al mutualismo operaio per creare l’Inps, che diventerà la principale forma di previdenza sociale in Italia