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Ternana-Monopoli 27-10-1985: la rabbia di una città dentro una partita

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Era il 1985, uno anno considerato molto felice per tutta la Penisola Italiana, sia nel calcio che nell’economia, ma paradossalmente fu un anno veramente infelice per quella che è la città operaia dell’Umbria, e l’infelicità nella città di Terni era tanta, sia nel calcio che nella vita quotidiana. l’Italia calcistica aveva trionfato ai Campionati Europei under 16 nel 1982, ed aveva vinto i Campionati Mondiali di calcio del 1982, e le squadre di calcio del campionato italiano trionfavano nelle coppe internazionali, guidate dai migliori assi del tempo che militavano nel nostro campionato, mentre la Repubblica Italiana stava diventando la prima potenza statale non atomica, e l’Italia era quarto paese al mondo per ricchezza economica, contrapposto alla città di Terni, dove la Ternana dopo i fasti della serie A degli anni 1970 ed il terzo posto in Coppa Italia di serie A nel 1980, conobbe un periodo di crisi calcistica che la portò nella serie C, con grande dispiacere dei tifosi rossoverdi che vedevano la propria squadra disputare dei campionati mediocri, ed in quel periodo buio dovette affrontare oltre ad una crisi calcistica, anche la crisi economica ed industriale, che aveva portato allo smantellamento di quelle fabbriche che l’avevano fatta trasformare, da semplice un villaggio umbro ad una città moderna e tecnologica, e con i conseguenti licenziamenti in massa degli operai ternani, creando numerosi disoccupati nella città umbra. Questa situazione difficile era poi avvenuta in quel periodo storico-culturale del decennio del 1980, dove l’Italia viveva in un epoca di disimpegno culturale ed ideologico, poiché si era diffusa una cultura di massa, in cui l’obbiettivo principale dei cittadini era di creare ed accumulare ricchezza e pensare solo al proprio bisogno materiale, ed in questo modo lo stato italiano aveva creato dei cittadini disimpegnati, frivoli, e senza valori, che pensavano solo al guadagno facile, al pensare poco ed all’accumulare tanto, senza avere una cultura ideale in cui credere. Inoltre lo Stato italiano per perseguire i propri intere economici e politici, aveva represso militarmente tutti quei movimenti culturali del decennio precedente, che volevano cambiare e migliorare la società, e l’autoritarismo dello stato italiano, non andò diretto solamente contro quei gruppi che praticavano la lotta armata, ma anche contro chi esprimeva il proprio dissenso pacifico verso i governanti, e la repressione dello stato italiano creò una mancanza di un pensiero culturale,  e le nuove generazioni, ormai spaesate e senza punti di riferimento per il futuro, si ritrovarono in una società vuota, anche se benestante. L’Italia poi in quel periodo storico, nonostante un economia forte, vide anche il dilagarsi delle mafie nel territorio nazionale, che grazie al vuoto culturale ed al poco senso civico, riuscirono a corrompere ed degradare numerose zone d’Italia.  Arrivò anche il dramma dell’eroina, quella droga viscida e letale, che falciò buona parte di quella generazione disperata della città umbra, dove nel 1985 abitavano ventimila disoccupati, diffusi soprattutto tra la popolazione giovanile, e a causa del degrado diffuso ci furono 7 suicidi per depressione e 5 morti di overdose da oppiacei in meno di un mese. In questa realtà difficile,  i Freak Brothers, le Brigate Rossoverdi, le Menti Perdute ed il Sendero Luminoso non erano solo gruppi ultras della Ternana, ma realtà sociali ed ideologiche, che organizzavano concerti ed eventi benefici nella città operaia dell’Umbria, dove rabbia e solitudine erano all’ordine del giorno. C’era il gruppo ultras dei Mods della Ternana, che rifacendosi alla corrente culturale del modernismo inglese, mescolava l’orgoglio di appartenenza alla classe operaia, abbinando però un look aristocratico ed elegante, raccontando che pur vivendo una realtà proletaria, si poteva essere vestiti bene, e di come dalla povertà economica, si esce anche con uno stile di vita duro ma al tempo stesso pulito e di classe, ed i Mods della Ternana furono un gruppo ultras che riuscì a fare un sincretismo di stile, impegno politico ed eleganza nel vestire, e gli stessi Mods della Ternana sono tuttora presenti in Curva. Arrivò poi una brutta domenica d’ottobre, dove la Ternana quasi ultima in classifica, in serie C, si trovava ad affrontare il Monopoli che era un avversario ostico, ed al tempo stesso chiacchierato, poiché considerato aiutato in molte occasioni, dagli arbitri, quegli stessi arbitri designati dal direttore della Figc, che casualmente (ma non troppo) era pugliese come la capolista. Dopo il fischio d’inizio però, fu la Ternana a passare in vantaggio, ed a sfiorare il raddoppio in molte occasioni, fino a quando l’arbitro divenne il protagonista in negativo, poiché assegnò al Monopoli due rigori dubbi che vennero realizzati dalla compagine pugliese, la quale riuscì a portarsi sul 2-1, ma che fino a quel momento era in difficoltà nel gioco, e spesso e volentieri si era trovata in seria difficoltà contro la Ternana. Ma quella domenica, il Pubblico Ternano diede via ad una rivolta calcistica, prima con l’invasione di campo di un capo ultras della curva est della Ternana, facente parte dei Freak Brothers, che decise di prendere a calci nel basso ventre un guardalinee (il quale a causa delle ferite riportate dovette abbandonare il terreno di gioco), poi nel dopo partita, tanti ultras e tifosi della Ternana per contestare l’arbitraggio, diedero vita a scontri fuori lo stadio contro la Polizia, ed i Carabinieri, dando vita ad una guerriglia che durò quasi tre ore. La rivolta seppure ”calcistica”, era però frutto di una situazione di estremo disagio, poiché Terni era una città, che stava subendo la prima deindustrializzazione, con la conseguente crisi economica cittadina, e quella domenica veniva umiliata non solo nell’economia e nella moralità, ma anche nel calcio, e che quel giorno sfogava la rabbia e la frustrazione per tante situazioni di degrado create dalla stato italiano nei confronti della città umbra, e gli ultras della Ternana in maniera violenta e discutibile, volevano difendere l’onore di una città, che era sfruttata ed offesa dallo stato italiano, e dietro quegli scontri violenti contro la Polizia ed i Carabinieri, covava la rabbia di chi si sentiva umiliato nella vita di tutti i giorni e adesso anche nello sport, portando avanti anche la protesta degli operai e degli studenti che volevano gridare che la città non si piegava a chi la voleva sottomessa e sfruttata, nel calcio e nel lavoro, e quell’aggressione al guardalinee, era si un gesto sbagliato, ma anche un gesto di rabbia e di rivolta, di una città ed una tifoseria che non si sarebbero piegate a nessuno, sia nello sport che nella vita di tutti i giorni

Ternana Live ringrazia il Museo Salvati di Terni per aver regalato la foto dell’Alfa Romeo Giulietta della Polizia di Stato

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All’anfiteatro di Interamna-Terni veniva giocato Lo ”strappalla”, il gioco dell’Antica Roma che ha fatto nascere i giochi con la palla moderni

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La passione per gli sport con la palla e soprattutto il calcio non nasce nell’epoca moderna, ma viene dalle epoche antiche in cui I romani giocavano ad un gioco con la palla denominato ”Strappalla”, i quali a loro volta conobbero alcuni giochi con le sfere che erano diffusi tra gli antichi greci, poiché i romani occuparono dei territori ellenici del II secolo a.C. Tali giochi erano diffusi presso gli antichi greci con i nomi di ”Harpaston” ed ”Episkouros”, che tradotti in italiano significano ”strappalla” e ”calpalla”,  in cui due squadre si affrontavano usando in entrambi le mani ed i piedi, con la differenza che nell’Harpaston si usavano le mani ed i piedi per fare punto, mentre nell’Episkouros si potevano usare solo le mani per passare la palla,  mentre solo i piedi dovevano essere usati per fare i punti, ed in entrambi i giochi l’obbiettivo della squadra era di portare la palla oltre la linea del campo. I romani affascinati da questi due giochi decisero di modificarli lievemente, rendendolo più veloci e dove la linea del campo venne in parte sostituita dalle assi di legno nello strappalla-episkouros, mentre nello strappalla-harpaston il gioco rimane invariato con le stesse regole che si usavano nei territori greci, ed i nuovi giochi seppure diversi diventano i principali sport dell’Antica Roma, diffusi tra adulti e bambini. L’importanza di questo gioco fa si che le partite vengano disputati negli anfiteatri e nelle arene della penisola italica, dove le squadre cittadine si affrontano tra di loro in partite combattute. Gli antichi romani diffusero poi un tutto il territorio che apparteneva alla Repubblica dell’Antica Roma e poi dell’Impero Romano Erano infatti frequenti varie partite fra i romani e le popolazioni autoctone dell’Impero Romani, anticipando con molto anticipo le sfide tra le nazionali dell’Italia e della Francia, della Germania, della Grecia, della Spagna, del Portogallo e di tutte le micro nazioni dell’impero romano, con la partita più famosa che fu giocata contro i britannici nel 276 d.C. e vide proprio i “barbari inglesi” prevalere col punteggio di 1-0.

La redazione di Ternana Live ringrazia wikipedia per l’immagine concessa

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Il Ducato di Spoleto ha rappresentato la Grande Umbria nel Regno Longobardo d’Italia

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Nell’Italia Medioevale,  i Longobardi crearono il Regno Longobardo d’Italia, suddiviso al suo interno da vari principati, ducati e contee che erano amministrati da vari signorotti locali, che giuravano fedeltà al re longobardo-italico. All’interno di questo regno c’era il ducato di Spoleto, che  oltre ad essere  uno dei ducati più importanti per potenza politico militare, aveva un territorio vasto che andava dalle Marche del sud fino a tutto il territorio abruzzese, ed il comune di Terni insieme alle terre del Contado Ternano, rimase legato per quasi mille anni. Il ducato spoletino divenne uno dei maggiori ducati di questo regno italico, ed al tempo stesso rappresentò la terra dell’Umbria ed i territori ad esso legata nel Regno Longobardo d’Italia, poiché gli umbri spoletini e ternani furono amici del popolo longobardo-tedesco, il quale volle riunire l’Italia come fecero gli antichi romani, creando un regno italico che a differenza di molti stati del periodo fu liberale ed innovativo, poiché i longobardi riuscirono a dare grande libertà ai cittadini del regno, e tra le nuove leggi che davano maggiore solidarietà tra i ceti sociali, ed una maggiore libertà ai cittadini, ed ci fu l’abolizione della schiavitù che purtroppo era presente in molti stati antichi. Gli umbri antichi furono fin da subito fedeli vassalli dei longobardi teutonici  nelle lotte per riunire l’Italia, ed il re dei longobardi italici decise di premiare gli italici umbri, creando per loro un ducato a Spoleto che sarebbe stato la continuazione della VI Regio Umbria, e che era un ducato autonomo da un punto di vista militare e fiscale dal regno longobardo, poiché l’autonomia territoriale serviva a premiare la fedeltà delle genti umbre verso i longobardi. La città di Terni divenne poi il luogo in cui il Re longobardo Liutprando incontrò Papa Zaccaria per pacificare il Papa di Roma ed il popolo longobardo, dove vennero accolti entrambi come liberatori dalla popolazione ternana, e l’incontro nella città della conca ternana avvenne poiché Terni fu la città di San Valentino, ed al tempo stesso era una città dove i longobardi si legarono alla popolazione locale, ed il comune di Terni all’interno del ducato spoletino venne posto come la seconda città del ducato di Spoleto grazie all’intercessione dei longobardi amici della gente ternana.

La redazione di Ternana Live Ringrazia wikipedia per l’utilizzo dell’immagine

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Se ne è andato Claudio Tobia

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Ci ha lasciato Claudio Tobia, che è stato uno degli allenatori più vincenti ed amati della Ternana, il quale fu un allenatore della Fere Umbre per molto tempo e che allenò la Ternana sempre nei momenti di difficoltà della squadra rossoverde, riuscendo a salvare ed aiutare le fere umbre in molti occasioni. Claudio Tobia fece anche vivere ai tifosi rossoverdi delle emozioni indimenticabili, poiché come allenatore delle Fere, riportò la Ternana alla promozione dopo lo spareggio di Cesena del 1989 dove le fere rossoverdi batterono il Chieti 3-1 ai calci di rigore, con la squadra rossoverde che era seguita da quindicimila tifosi ternani che poterono esultare grazie alla squadra ternana sapientemente guidata da Claudio Tobia soprannominato ”Lu Cinghiale” dai tifosi ternani, e questa promozione permise alla Ternana di rilanciarsi dal periodo buio del decennio del 1980, per poi ritornare in serie B nel decennio del 1990.

Addio magico cinghiale rossoverde e grazie per le emozioni che ci hai dato, sappi che il tuo ricordo non abbandonerà mai i tifosi rossoverdi.


Ringraziamo l’Umbria in testa per averci fatto usare l’immagine di Claudio Tobia

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