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1974: La Ternana va in serie A per la seconda volta e nascono gli Ultras della Ternana

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Tutti ricordano la promozione in serie A della Ternana di Viciani, ma chi si ricorda della Ternana di Riccomini? La Ternana della seconda promozione, quella del catenaccio e dei lanci lunghi, del gioco fisico e della difesa alta, che non faceva passare neanche uno spillo, non esteticamente bella ma molto solida, e forse anche più forte della Ternana della prima promozione in serie A.S subito dopo la retrocessione, dalla serie A, avvenuta nel 1973, la Ternana, cercò subito il rilancio nella massima serie, ma stavolta non con il gioco corto (antesignano del calcio totale e del ”tiki taka”) ma riscoprendo il vecchio modulo all’italiana, tutto difesa forza fisica e contropiede, sostituendo anche l’allenatore, da un toscano ad un altro, da Viciani a Riccomini, il quale alle geometrie ed all’estetica del primo preferiva la potenza atletica e la grinta. Ma veniamo al campionato, in un ambiente che era dispiaciuto, per la retrocessione dalla Serie A alla Serie B, ma non era demoralizzato, e che voleva tornare subito nella massima serie calcistica. Il nuovo allenatore, capì che un gioco spettacolare, ma poco fisico, non era adatto alle difese arcigne della serie A Italiana (per chi non lo sapesse quegli anni la difesa della Nazionale Italiana stabilì un record internazionale ancora imbattuto: per 1142 minuti non prese goal da nessuna squadra avversaria affrontata, con la stampa internazionale che proclamava i difensori italiani come migliori al mondo), e che anziché utilizzare un gioco tecnico, preferì riprendere le marcature ad uomo, e con un allenamento del precampionato in cui si prediligeva lo sviluppo dei muscolatura e della resistenza fisica al gioco duro. Da questi presupposti, la Ternana fin da subito, iniziò il campionato  aggredendo le squadre avversarie,  sia in casa che in trasferta, le quali  dovevano confrontarsi con delle ”Fere”, che erano tali non solo nel soprannome ma anche nella mole fisica e nella grinta (per i non ternani, il termine dialettale ”FERE” significa Drago oppure belva feroce), e con un campionato di serie B, che pur essendo combattuto da tutte le compagini presenti, si rivelò fin da subito dominato da tre squadre: Ascoli, Ternana e Varese, le quali dal Dicembre del 1973 al giugno del 1974, rimasero sempre a pari punti in cima alla classifica, divise solo dalla differenza reti, che pur portando in serie A tutte e tre le squadre, fece promuovere la Ternana in Serie A come terza classificata. Va ricordato inoltre che tra Umbri e Marchigiani, c’è sempre stata una rivalità storica, e vista la posta in palio della Serie A, in seguito a questo campionato di Serie B, esplose la rivalità tra ultras delle Ternana e gli ultras dell’Ascoli, i quali si affrontarono sugli spalti, sia per motivazioni calcistiche(era in gioco la serie A per entrambe le squadre),sia per motivazioni di tifo, vista la differenza culturale tra le due città (La Città Umbra era operaia, repubblicana e popolare a livello culturale, mentre quella Marchigiana Picena aveva una cultura aristocratica nazionalista e militare, e ne parlerò meglio in un prossimo articolo), a cui si aggiunse come terzo incomodo, il Varese dopo essere diventato campione d’Italia e campione internazionale nel basket, adesso voleva diventare campione anche nel calcio, investendo su un settore giovanile composto da ottimi elementi, molti di quali diverranno futuri campioni in serie A, e su una tifoseria affezionata ed indomita, la quale girerà gli stadi d’Italia, a sostegno di una squadra e di una città emergenti. Ma oltre la passione dei tifosi fu proprio il gioco arcigno e difensivo a fare la differenza contro avversari che uscivano intimoriti dal gioco fisico delle Fere e che riportò la Ternana in serie A

Il Movimento Ultras nasce a Terni in questo anno poiché grazie alla seconda promozione della Ternana in serie A, e con la controcultura del tifo organizzato che si stava diffondendo a macchia d’olio in tutta Italia, ed anche a Terni vista la promozione della Ternana in serie A, venne deciso di creare un gruppo Ultras a sostegno della squadra, ed il nome era ULTRAS TERNANA INFERNO ROSSOVERDE, un gruppo formato da svariati  tipi di tifosi rossoverdi, che aveva il proprio punto di ritrovo nel Bar Brillantini durante la settimana e che il giorno stesso della partita faceva partire un corteo dal centro cittadino fino allo stadio Liberati di terni, e che sempre dal 1974 cominciò a diffondere la mentalità ultras anche a Terni, facendo nascere i primi gemellaggi (Atalanta, Casertana, Sampdoria) e le prime rivalità calcistiche oltre il Perugia (Lazio, Genoa, Ascoli, Roma, Taranto, Varese), e da quel primo gruppo dei tifosi ne nasceranno decine negli anni successivi, ma fu proprio in quell’anno che nacque il tifo rossoverde organizzato a Terni, il quale seguirà la Ternana nell’avvenire.

Ringraziamo il Gruppo Vecchio Stampo e gli Intaccati per la foto regalataci

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All’anfiteatro di Interamna-Terni veniva giocato Lo ”strappalla”, il gioco dell’Antica Roma che ha fatto nascere i giochi con la palla moderni

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La passione per gli sport con la palla e soprattutto il calcio non nasce nell’epoca moderna, ma viene dalle epoche antiche in cui I romani giocavano ad un gioco con la palla denominato ”Strappalla”, i quali a loro volta conobbero alcuni giochi con le sfere che erano diffusi tra gli antichi greci, poiché i romani occuparono dei territori ellenici del II secolo a.C. Tali giochi erano diffusi presso gli antichi greci con i nomi di ”Harpaston” ed ”Episkouros”, che tradotti in italiano significano ”strappalla” e ”calpalla”,  in cui due squadre si affrontavano usando in entrambi le mani ed i piedi, con la differenza che nell’Harpaston si usavano le mani ed i piedi per fare punto, mentre nell’Episkouros si potevano usare solo le mani per passare la palla,  mentre solo i piedi dovevano essere usati per fare i punti, ed in entrambi i giochi l’obbiettivo della squadra era di portare la palla oltre la linea del campo. I romani affascinati da questi due giochi decisero di modificarli lievemente, rendendolo più veloci e dove la linea del campo venne in parte sostituita dalle assi di legno nello strappalla-episkouros, mentre nello strappalla-harpaston il gioco rimane invariato con le stesse regole che si usavano nei territori greci, ed i nuovi giochi seppure diversi diventano i principali sport dell’Antica Roma, diffusi tra adulti e bambini. L’importanza di questo gioco fa si che le partite vengano disputati negli anfiteatri e nelle arene della penisola italica, dove le squadre cittadine si affrontano tra di loro in partite combattute. Gli antichi romani diffusero poi un tutto il territorio che apparteneva alla Repubblica dell’Antica Roma e poi dell’Impero Romano Erano infatti frequenti varie partite fra i romani e le popolazioni autoctone dell’Impero Romani, anticipando con molto anticipo le sfide tra le nazionali dell’Italia e della Francia, della Germania, della Grecia, della Spagna, del Portogallo e di tutte le micro nazioni dell’impero romano, con la partita più famosa che fu giocata contro i britannici nel 276 d.C. e vide proprio i “barbari inglesi” prevalere col punteggio di 1-0.

La redazione di Ternana Live ringrazia wikipedia per l’immagine concessa

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Il Ducato di Spoleto ha rappresentato la Grande Umbria nel Regno Longobardo d’Italia

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Nell’Italia Medioevale,  i Longobardi crearono il Regno Longobardo d’Italia, suddiviso al suo interno da vari principati, ducati e contee che erano amministrati da vari signorotti locali, che giuravano fedeltà al re longobardo-italico. All’interno di questo regno c’era il ducato di Spoleto, che  oltre ad essere  uno dei ducati più importanti per potenza politico militare, aveva un territorio vasto che andava dalle Marche del sud fino a tutto il territorio abruzzese, ed il comune di Terni insieme alle terre del Contado Ternano, rimase legato per quasi mille anni. Il ducato spoletino divenne uno dei maggiori ducati di questo regno italico, ed al tempo stesso rappresentò la terra dell’Umbria ed i territori ad esso legata nel Regno Longobardo d’Italia, poiché gli umbri spoletini e ternani furono amici del popolo longobardo-tedesco, il quale volle riunire l’Italia come fecero gli antichi romani, creando un regno italico che a differenza di molti stati del periodo fu liberale ed innovativo, poiché i longobardi riuscirono a dare grande libertà ai cittadini del regno, e tra le nuove leggi che davano maggiore solidarietà tra i ceti sociali, ed una maggiore libertà ai cittadini, ed ci fu l’abolizione della schiavitù che purtroppo era presente in molti stati antichi. Gli umbri antichi furono fin da subito fedeli vassalli dei longobardi teutonici  nelle lotte per riunire l’Italia, ed il re dei longobardi italici decise di premiare gli italici umbri, creando per loro un ducato a Spoleto che sarebbe stato la continuazione della VI Regio Umbria, e che era un ducato autonomo da un punto di vista militare e fiscale dal regno longobardo, poiché l’autonomia territoriale serviva a premiare la fedeltà delle genti umbre verso i longobardi. La città di Terni divenne poi il luogo in cui il Re longobardo Liutprando incontrò Papa Zaccaria per pacificare il Papa di Roma ed il popolo longobardo, dove vennero accolti entrambi come liberatori dalla popolazione ternana, e l’incontro nella città della conca ternana avvenne poiché Terni fu la città di San Valentino, ed al tempo stesso era una città dove i longobardi si legarono alla popolazione locale, ed il comune di Terni all’interno del ducato spoletino venne posto come la seconda città del ducato di Spoleto grazie all’intercessione dei longobardi amici della gente ternana.

La redazione di Ternana Live Ringrazia wikipedia per l’utilizzo dell’immagine

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Se ne è andato Claudio Tobia

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Ci ha lasciato Claudio Tobia, che è stato uno degli allenatori più vincenti ed amati della Ternana, il quale fu un allenatore della Fere Umbre per molto tempo e che allenò la Ternana sempre nei momenti di difficoltà della squadra rossoverde, riuscendo a salvare ed aiutare le fere umbre in molti occasioni. Claudio Tobia fece anche vivere ai tifosi rossoverdi delle emozioni indimenticabili, poiché come allenatore delle Fere, riportò la Ternana alla promozione dopo lo spareggio di Cesena del 1989 dove le fere rossoverdi batterono il Chieti 3-1 ai calci di rigore, con la squadra rossoverde che era seguita da quindicimila tifosi ternani che poterono esultare grazie alla squadra ternana sapientemente guidata da Claudio Tobia soprannominato ”Lu Cinghiale” dai tifosi ternani, e questa promozione permise alla Ternana di rilanciarsi dal periodo buio del decennio del 1980, per poi ritornare in serie B nel decennio del 1990.

Addio magico cinghiale rossoverde e grazie per le emozioni che ci hai dato, sappi che il tuo ricordo non abbandonerà mai i tifosi rossoverdi.


Ringraziamo l’Umbria in testa per averci fatto usare l’immagine di Claudio Tobia

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