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1977: la Ternana si gemella con la Sampdoria, il Genoa si gemella con il Perugia, e da due gemellaggi nasce un derbyno

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La Ternana affronta il Genoa, e punta alla vittoria per difendere il primo posto della classifica di serie B, ma la partita che verrà non sarà solo una partita per il comando della serie B, ma un vero e proprio derbyno poiché i ternani sono gemellati storici della Sampdoria, mentre i genoani sono amici dei perugini e condividono anche lo stesso simbolo del grifone,  l’animale mitologico che ha il volto delle uccello rapace ed il corpo del leone, e questa partita è sempre stata sentita oltre la classifica, con scontri, e gesti polemici in campo e sugli spalti, tra le due  squadre e le tifoserie, e con la stampa sportiva che ha spesso rimarcato la rivalità molto accesa.

Il legame tra Terni e Genova è però molto profondo poiché già nell’epoca moderna-rinascimentale, poiché i cavalieri di ventura umbri avevano servito la città di Genova, come la famiglia Tomassoni che fu alleata della flotta genovese nella battaglia di Lepanto nel 1571, poi nel 1885 il genovese Alessandro Centurini decise di aprire a Terni lo Jutificio Centurini, e di trasferirsi qui con l’intera famiglia, portando nella conca Ternana centinaia di maestranze liguri, che fecero aumentare la presenza genovese nella cittadina umbra, e nel secondo dopoguerra furono gli operai di Cornigliano a salvare dal licenziamento  le migliaia di operai ternani licenziati, conosciuti come i 2-3000 della Terni, i quali vennero reintegrati a lavorare nello stabilimento Enel di Galleto, grazie agli operai genovesi che si mossero a favore di quelli ternani realizzando una linea elettrica diretta con lo stabilimento di Cornigliano, così se Terni forniva elettricità a Genova, Genova forniva acciaio lavorato a tutto il mondo, e da questa collaborazione nacque un rapporto di sincera amicizia tra le due città, che poi sfociò nel gemellaggio tra Ternana e Sampdoria del 1977, e che dura tuttora tra le due tifoserie, mentre paradossalmente il Genoa Football club scelse di gemellarsi con il Perugia e adesso scopriremo il perché:

Le due compagini genovesi rappresentano le due anime della città ligure, che ha una storia antica e complessa, dove nascono nel 1893 il Genoa, che ha i colori rosso-blu,  mentre nel 1895 e nel 1898 la Sampierdarenese e l’Andrea Doria, che hanno i colori biancorossonero la prima ed il biancoblu la seconda , ed il Genoa deve il nome inglese da i commercianti britannici che abitavano nel capoluogo ligure, a differenza delle altre due compagini composte interamente da genovesi che prendono il nome dai quartieri omonimi, ed il Genoa attualmente è la squadra di calcio esistente più antica, ma ai tempi esisteva già l’Internazionale di Torino nata nel 1871, che sfidò il Genoa nella prima sfida scudetto della sua storia, ed è il Genoa a vincere il primo scudetto della storia d’Italia, con una squadra italo-britannica, mentre le due compagini rivali sono composte interamente da liguri, con il Genoa che rappresenta il ceto commerciale anglo-italiano, mentre la Sampdoria rappresenta trasversalmente tutti i ceti cittadini.

A questo fatto va aggiunto un aspetto culturale tra le due città: a Terni nasce la Federazione Repubblicana Italiana il 26 Dicembre del 1904, in una delle piazze principali della città che dopo il 1946 si chiamerà Piazza della Repubblica, mentre nella sala dell’Associazione Nazionale dei Carabinieri Genovesi,  nacque il Partito dei Lavoratori Italiani nel 14 agosto del 1892, e questo aspetto le rende città molto simili, nella lotta per i diritti sociali e territoriali, poiché furono due città nelle quali il pensiero operaio fu molto forte.

Nel 1946, l’Andrea Doria e la Sampierdarenese si fondo nell’Unione Calcio Sampdoria, che mescola i colori dell’Andrea Doria e della Sampierdarenese, nel colore blucerchiato, che ha il blu all’esterno ed il biancorossonero all’interno, e da questa unione nasce il definitivo derby della Lanterna di Genova, in cui due squadre e due anime si sfidano rappresentando storie e mondi diversi, ed è la Giovane Sampdoria che si fa strada nel dopoguerra, calcando i campi di serie A a ripetizione, mentre il Genoa, che è un club più antico di Genoa, anche se non il più antico d’Italia, dopo lo scudetto vinto nel 1924, passa un momento di crisi profonda che lo fa sprofondare in serie C nel 1970 per un anno per poi tornare in serie B tra i decenni del 1960 e 1970, dove i genoani incontrano molto spesso la Ternana, e le due compagini sportive si sfidano in partite infuocate, ed è in questo periodo che abbiamo le prime avvisaglie di rivalità tra umbri ed anglo liguri, per poi arrivare alla svolta del 1976, che sarà uno spartiacque del tifo di quattro tifoserie, che sono quelle della Ternana, della Sampdoria, del Genoa, e del Perugia.

Nel campionato del 1975-1976, la Ternana, dopo la retrocessione dalla serie A, sta giocando un campionato per salvarsi in serie B, dove con una squadra rossoverde che è legata visceralmente alla maglia (molti di quei calciatori rimarranno a vivere a Terni smesso di giocare a calcio), e con un gioco che è semplice ma indomito, la Ternana ottiene vittorie contro le dirette concorrenti, ed anche pareggi utili contro squadre di alto livello, e nel maggio del 1976 deve affrontare il Genoa che è in lotta per la promozione per la Serie A, e che viene al Liberati di Terni con l’intenzione di cercare la vittoria a tutti i costi, e la partita finisce per 3-0 per i genoani, che posso vantare nelle loro file il futuro campione d’Italia Roberto Pruzzo, che sarà l’autore della tripletta finale, ed il futuro Campione del mondo Bruno Conti, ma quella partita rimarrà nella memoria dei tifosi rossoverdi per alcuni episodi che getteranno rabbia nella tifoseria della Ternana: il Genoa metterà fin da subito un gioco violento, che prima metterà KO il centrocampista della Ternana Moro, e poi ironia della sorte, al 65 minuto sarà il ternano Roberto Casone, che era entrato in campo per sostituire Moro, ad uscire dal campo in seguito alle botte dei giocatori genoani date ai giocatori rossoverdi,  costringendo la Ternana a giocare il resto dell’incontro in dieci contro undici, con l’arbitro che sorvola su molti falli fatti dai rossoblu genovesi fatti ai danni dei ternani, e che è anche colpa di un arbitraggio filo genoano se ce del divario parziale tra le due squadre, e la Ternana nel secondo tempo deve fare un catenaccio difensivo per non soccombere ulteriormente.

Oltre all’arbitraggio che è a favore del Genoa, poi ci sono gli sfottò dei genoani che si vantano del risultato che è stato ottenuto non solo dalle giocate di due campioni come Pruzzo e Conti ma anche da un arbitro compiacente, ed i tifosi rossoblu sanno che il grifone genoano è identico al grifone simbolo del Perugia, che è da sempre la rivale della Ternana, e decidono di cantare Grifo-Grifo per tutta la partita per far arrabbiare i tifosi ternani, e le provocazioni ripetute ed arroganti dei genoani danno vita a scontri violenti dentro e fuori il campo di gioco tra le due tifoserie, con il pubblico ternano che decide di gemellarsi con la squadra di Genova che è stata fondata dai dei veri liguri e non dagli inglesi, e che rappresenta tutto il popolo ligure non solo la borghesia commerciale anglo-italiana, e nasce nel 1977 il gemellaggio tra Ternana e Sampdoria, uno dei più antichi gemellaggi del calcio italiano, da sempre sentito da due squadre e due città che sono state legate anticamente nella storia e che adesso lo sono anche nello sport, con risvolti solidali nelle iniziative benefiche del mondo del tifo, e con i ternani che daranno aiuto ai sampdoriani con la loro presenza nelle trasferte del centrosud, ed i sampdoriani che aiuteranno i ternani nelle trasferte al Nord-Italia, mentre nel decennio del 1990, i genoani ed i perugini faranno un contrapposto ai genoani che vista l’omonimia simbolica e la rivalità con ternani e sampdoriani, che darà vita ad un mini derbyno tra compagini Umbro-Liguri da un lato ed Anglo-Etrusche dalla parta opposta, molto sentito da ambo le parti fino ai giorni nostri, dove i veri liguri ed i veri umbri affrontano tuttora gli anglo etruschi del calcio italiano.

ringraziamo i tifosi della Ternana e della Sampdoria per averci concesso queste foto partendo dai gruppi fedelissimi sampdoriani, vecchio stampo ternana, intaccati ternana, curva nord ternana rude boys sampdoria e quelli che la samp

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All’anfiteatro di Interamna-Terni veniva giocato Lo ”strappalla”, il gioco dell’Antica Roma che ha fatto nascere i giochi con la palla moderni

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La passione per gli sport con la palla e soprattutto il calcio non nasce nell’epoca moderna, ma viene dalle epoche antiche in cui I romani giocavano ad un gioco con la palla denominato ”Strappalla”, i quali a loro volta conobbero alcuni giochi con le sfere che erano diffusi tra gli antichi greci, poiché i romani occuparono dei territori ellenici del II secolo a.C. Tali giochi erano diffusi presso gli antichi greci con i nomi di ”Harpaston” ed ”Episkouros”, che tradotti in italiano significano ”strappalla” e ”calpalla”,  in cui due squadre si affrontavano usando in entrambi le mani ed i piedi, con la differenza che nell’Harpaston si usavano le mani ed i piedi per fare punto, mentre nell’Episkouros si potevano usare solo le mani per passare la palla,  mentre solo i piedi dovevano essere usati per fare i punti, ed in entrambi i giochi l’obbiettivo della squadra era di portare la palla oltre la linea del campo. I romani affascinati da questi due giochi decisero di modificarli lievemente, rendendolo più veloci e dove la linea del campo venne in parte sostituita dalle assi di legno nello strappalla-episkouros, mentre nello strappalla-harpaston il gioco rimane invariato con le stesse regole che si usavano nei territori greci, ed i nuovi giochi seppure diversi diventano i principali sport dell’Antica Roma, diffusi tra adulti e bambini. L’importanza di questo gioco fa si che le partite vengano disputati negli anfiteatri e nelle arene della penisola italica, dove le squadre cittadine si affrontano tra di loro in partite combattute. Gli antichi romani diffusero poi un tutto il territorio che apparteneva alla Repubblica dell’Antica Roma e poi dell’Impero Romano Erano infatti frequenti varie partite fra i romani e le popolazioni autoctone dell’Impero Romani, anticipando con molto anticipo le sfide tra le nazionali dell’Italia e della Francia, della Germania, della Grecia, della Spagna, del Portogallo e di tutte le micro nazioni dell’impero romano, con la partita più famosa che fu giocata contro i britannici nel 276 d.C. e vide proprio i “barbari inglesi” prevalere col punteggio di 1-0.

La redazione di Ternana Live ringrazia wikipedia per l’immagine concessa

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Il Ducato di Spoleto ha rappresentato la Grande Umbria nel Regno Longobardo d’Italia

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Nell’Italia Medioevale,  i Longobardi crearono il Regno Longobardo d’Italia, suddiviso al suo interno da vari principati, ducati e contee che erano amministrati da vari signorotti locali, che giuravano fedeltà al re longobardo-italico. All’interno di questo regno c’era il ducato di Spoleto, che  oltre ad essere  uno dei ducati più importanti per potenza politico militare, aveva un territorio vasto che andava dalle Marche del sud fino a tutto il territorio abruzzese, ed il comune di Terni insieme alle terre del Contado Ternano, rimase legato per quasi mille anni. Il ducato spoletino divenne uno dei maggiori ducati di questo regno italico, ed al tempo stesso rappresentò la terra dell’Umbria ed i territori ad esso legata nel Regno Longobardo d’Italia, poiché gli umbri spoletini e ternani furono amici del popolo longobardo-tedesco, il quale volle riunire l’Italia come fecero gli antichi romani, creando un regno italico che a differenza di molti stati del periodo fu liberale ed innovativo, poiché i longobardi riuscirono a dare grande libertà ai cittadini del regno, e tra le nuove leggi che davano maggiore solidarietà tra i ceti sociali, ed una maggiore libertà ai cittadini, ed ci fu l’abolizione della schiavitù che purtroppo era presente in molti stati antichi. Gli umbri antichi furono fin da subito fedeli vassalli dei longobardi teutonici  nelle lotte per riunire l’Italia, ed il re dei longobardi italici decise di premiare gli italici umbri, creando per loro un ducato a Spoleto che sarebbe stato la continuazione della VI Regio Umbria, e che era un ducato autonomo da un punto di vista militare e fiscale dal regno longobardo, poiché l’autonomia territoriale serviva a premiare la fedeltà delle genti umbre verso i longobardi. La città di Terni divenne poi il luogo in cui il Re longobardo Liutprando incontrò Papa Zaccaria per pacificare il Papa di Roma ed il popolo longobardo, dove vennero accolti entrambi come liberatori dalla popolazione ternana, e l’incontro nella città della conca ternana avvenne poiché Terni fu la città di San Valentino, ed al tempo stesso era una città dove i longobardi si legarono alla popolazione locale, ed il comune di Terni all’interno del ducato spoletino venne posto come la seconda città del ducato di Spoleto grazie all’intercessione dei longobardi amici della gente ternana.

La redazione di Ternana Live Ringrazia wikipedia per l’utilizzo dell’immagine

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Se ne è andato Claudio Tobia

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Ci ha lasciato Claudio Tobia, che è stato uno degli allenatori più vincenti ed amati della Ternana, il quale fu un allenatore della Fere Umbre per molto tempo e che allenò la Ternana sempre nei momenti di difficoltà della squadra rossoverde, riuscendo a salvare ed aiutare le fere umbre in molti occasioni. Claudio Tobia fece anche vivere ai tifosi rossoverdi delle emozioni indimenticabili, poiché come allenatore delle Fere, riportò la Ternana alla promozione dopo lo spareggio di Cesena del 1989 dove le fere rossoverdi batterono il Chieti 3-1 ai calci di rigore, con la squadra rossoverde che era seguita da quindicimila tifosi ternani che poterono esultare grazie alla squadra ternana sapientemente guidata da Claudio Tobia soprannominato ”Lu Cinghiale” dai tifosi ternani, e questa promozione permise alla Ternana di rilanciarsi dal periodo buio del decennio del 1980, per poi ritornare in serie B nel decennio del 1990.

Addio magico cinghiale rossoverde e grazie per le emozioni che ci hai dato, sappi che il tuo ricordo non abbandonerà mai i tifosi rossoverdi.


Ringraziamo l’Umbria in testa per averci fatto usare l’immagine di Claudio Tobia

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