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Bartolino da Terni: il condottiero ternano che salvó Bergamo e Crema dal Sacro Romano Impero Germanico

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Non tutti i legami interpersonali sono facili da spiegare. Certe connessioni sfidano le distanze, il tempo e la logica perchè ci sono rapporti che sono semplicemente destinati ad esistere.

É proprio il caso di Terni e Bergamo, città gemellate all’interno del mondo calcistico e del panorama Ultras. Ma tra le due realtà esistono legami centenari, qualcosa di profondo ed incredibilmente fantastico.

Un episodio, che ha unito le due città oltremodo, prima che le tifoserie provassero stima reciproca e “fratellanza”, avvenne addirittura nel 1500. Ovvero quando un ternano salvò proprio la città di Bergamo insieme a quella di Crema ( ducati piú ad Ovest della Repubblica di Venezia) dall’assedio delle truppe ispanico – francesi dell’imperatore Carlo V.

Le armate asburgiche in procinto di attaccare ed invadere quel territorio, dovettero arrendersi ad un ternano, che apparteneva ai grandi condottieri della città umbra, i quali si contraddistinguevano per forza, fierezza ed orgoglio di difendere la terra a cui prestavano servizi e il proprio popolo.

Bartolino da Terni, si mise a servizio della Repubblica, e per quasi un secolo difese gli interessi territoriali. Ma l’episodio che lo rese celebre nel Veneto libero della Penisola Italica, avvenne nel Giugno del 1484, quando il potente Ducato di Milano decise di assediare la Repubblica di Venezia per invadere Crema e Bergamo, e successivamente annettere l’intero Veneto non solo al Ducato di Milano, ma anche al Sacro Romano Impero Germanico (considerata la più grande potenza europea). Proprio durante l’assedio le truppe asburgiche, sottovalutarono il piccolo esercito di Bartolino da Terni (a detta di molti invincibile nelle battaglie combattute nei piccoli spazi), ed infatti il ternano riuscì ad aggirare le truppe milanesi con uno stratagemma clamoroso, un vero e proprio sotterfugio: Bartolino con un gruppo di soldati, riuscì ad evadere dalla città attraverso un passaggio poco noto che conduceva ad un canale fognario, attraversato questo, si ritrovò oltre gli assalitori. Una tattica che aveva abbinato la sorpresa di una sortita, combinata in sincronia con la propria fedele guarnigione.

Quindi le truppe guidate da Bartolino iniziarono a fare grande luce e rumore con catenacci, trombe, tamburi, lancio di sassi e fiaccole, dando la sensazione ai nemici di avere alle spalle un grosso esercito. Difatti, avendo ottenuto sopravvento su di essi, l’esercito imperiale si diede alla fuga.

Bartolino da Terni venne premiato dai ducati di Bergamo, Crema e dalla Repubblica Veneta per lealtà e coraggio, per capacità di un’intraprendente versatilità, nel dare il proprio tenace apporto ad una dinamica belligerante, diventando in questo modo simbolo di due terre lontane ma al tempo stesso amiche.

Alla sua morte, avvenuta il 1º luglio 1518, fu incaricato l’artista Lorenzo Bregno per la realizzazione di una statua intitolata a Bartolino stesso da porre nella chiesa della Santissima Trinità.
“… Fu alzato questo alla memoria del famoso Bartolino Terni, Capitano di grido distinto, e di distinto valore fra’ Capitani del suo tempo, come nella Storia del nostro Alemanio Fino si legge. Rappresenta questo Monumento un Cavaliere coperto di tutt’armi, con l’asta in mano, posantesi co’ suoi piè sovra d’un’Arca, che racchiude le ceneri … “

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Mirko Giansanti se ne è andato, sentite condoglianze alla famiglia !

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Ci ha lasciato Mirko Giansanti, uno dei più grandi piloti ternani ed italiani a cavallo tra il 1990 ed il 2000.
La sua scomparsa lascia un grande vuoto tra gli sportivi ternani e tra gli amanti delle due ruote.
La redazione di Ternana Live esprime il suo cordoglio alla famiglia del centauro ternano.

 

 

Fonte fotografica: corsedimoto.com

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Se ne è andato Riccardo Costantini vecchio cuore rossoverde con la passione dei motori

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Se ne andato Riccardo Costantini spezzato ma non piegato da dolore che lo aveva consumato dentro, senza però toglierli le sue più grandi passioni, la Ternana ed i motori, che aveva portato avanti con coerenza per tutta la vita, ed oltre ad essere un tifoso della Ternana fedele anche nei momenti bui della squadra, aveva anche un grande talento nella meccanica, e con il nonno aveva ricostruito una copia fedele in scala reale delle alfa romeo campionesse del mondo del 1925, del 1932 e nel 1950, con cui neanche a farlo apposta i ternani Borzacchini e Salvati avevano vinto i primi campionati mondiali della storia. Purtroppo uno dei migliori tifosi della Ternana ci ha lasciati troppo presto ma il suo ricordo vivrà in eterno tra i tifosi della Ternana

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1987-1988: Vincenzo D’Amico salvò la Ternana

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Vincenzo D’Amico è stato uno dei grandi capitani della Ternana, ed è grazie ai suoi goal ed alle sue giocate che la Ternana ottenne una clamorosa salvezza in uno dei momenti più difficili della sua storia calcistica, che lo resero immortale agli occhi dei tifosi, che ancora lo ringraziano per per i due anni vissuti a Terni in cui rimase a giocare nonostante le condizioni disastrose in cui versava la Ternana in quel periodo storico, poiché Vincenzo D’Amico era stato un grande calciatore ma anche una persona seria e leale che dava il massimo alle squadre in cui militava, e proprio grazie alle sue reti la reti la Ternana nel campionato di calcio del 1987-1988 si salvò sul campo evitando la retrocessione e salvandosi ed il fallimento finanziario potendo iscriversi al campionato successivo, in cui ci sarebbe stata la grande vittoria allo spareggio di Cesena, e nei due anni rossoverdi Vincenzo D’Amico divenne una bandiera rossoverde che diede tutto per la Ternana, e che chiuse la carriera a Terni tra gli applausi dei tifosi ternani, che non dimenticheranno mai le sue gesta con la maglia della Ternana .

 

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