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Alessandro Grandoni il ternano che divenne campione d’Europa di calcio con l’Italia

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Terni e la Ternana hanno avuto il primo umbro campione d’Europa con la Nazionale Italiana nel campionato europeo giovanile del 2000, poiché in quell’anno ci fu la delusione dei calciatori professionisti mentre la Nazionale Italiana giovanile ha vinto l’europeo, ed il capitano di quella Nazionale Giovanile era il ternano Alessandro Grandoni, che dopo aver fatto tutta la trafila con le squadre giovanili della Ternana, era stato ceduto alla Lazio, con cui vince la Coppa Italia nel 1998 e la Super coppa italiana sempre nel 1998, e dopo la positiva esperienza laziale, passa alla Sampdoria, la squadra di Genova trionfatrice in Europa e gemellata con la Ternana, dove diventa il capitano per quasi dieci anni, ed in questo periodo, oltre ad essere una pedina inamovibile della squadra blucerchiata di Genova,  diventa il primo calciatore umbro capitano di una squadra genovese, e la sua provenienza da calciatore di una città gemellata della Sampdoria, rinsalda ulteriormente il gemellaggio antico tra ternani e sampdoriani .

Proprio in questo periodo calcistico, Marco Tardelli che è l’allenatore della Nazionale Italiana giovanile under 21, decide di convocarlo alle qualificazioni dell’Europeo, perché ha bisogno di un difensore roccioso e potente fisicamente, e chi meglio di Alessandro Grandoni per ricoprire quel ruolo?

Infatti l’Italia under 21 arriva prima assoluta nel girone di qualificazione, vincendo quasi tutte le partite, senza subire neppure una sconfitta e con un solo pareggio, in cui l’attacco dell’Italia segna 20 goal, ma al difesa italiana  ne prende solo 7 di reti avversarie, ed Alessandro Grandoni diventa subito il capitano di quella Nazionale Italiana forte e determinata, che dopo essere arrivata prima nel girone delle qualificazioni, deve poi giocare una partita di eliminazione diretta in cui l’Italia vince la partita contra la Francia allenata da Domenech, in cui sono presenti come giocatori Sagnol, Ribery, Henry e Makelele, tutti futuri finalisti dei campionati mondiali di calcio del 2006, i quali vengono fermati dalla Nazionale Italiana in cui Alessandro Grandoni é il capitano, ed i francesi considerati potenziali vincitori, vengono prima costretti al pareggio con il risultato di 1-1 in casa, dove Alessandro Grandoni vince il duello personale contro Thiery Henry, mentre nella partita di ritorno, l’Italia batte la Francia per 2-1 a Taranto, dove gli italiani si dimostrano completi in tutti i reparti, ed è Alessandro Grandoni che impedisce agli attaccanti di creare problemi all’Italia, marcando con fisicità e visione di gioco dei giocatori considerati fino a quel momento più bravi di lui, e la Nazionale Italiana dopo aver battuto i francesi, può partecipare al Campionato Europeo che si svolge nel 2000 in Slovacchia, dove l’Italia viene inserita in un girone considerato duro con Inghilterra, Slovacchia padrona di casa e Turchia, ma gli azzurri guidati da Alessandro Grandoni non si fanno mettere paura, e l’Inghilterra di Campbell, Carragher, Carrick e Lampard, qui viene subito eliminata, con Frank Lampard che viene annullato proprio da Alessandro Grandoni, mentre l’Italia vince contro gli inglesi per 2-0, mentre con la Slovacchia l’Italia pareggia per 1-1 dopo una partita combattutissima, ma con Alessandro Grandoni che marca implacabilmente gli Slovacchi guidati dal pubblico casalingo, mentre contro la Turchia, l’Italia vince agevolmente per 3-1, ottenendo così la qualificazione per la finale del campionato europeo under 21.

Nella finale del campionato europeo under 21, l’Italia deve affrontare i ”quasi” padroni di casa della Repubblica Ceca, visto che la Cecoslovacchia esisteva fino a sette anni prima, ed in questa finale giocata a Bratislava, sono molti i tifosi cechi presenti sugli spalti della città slovacca, e che considerano questo europeo in Slovacchia, come se fosse un europeo di casa svolto nell’EX Cecoslovacchia, e sono per questo conviti di poter fermare l’Italia.

Alessandro Grandoni, che in questa partita, oltre ad essere il capitano dell’Italia, deve marcare personalmente Jankulovski, uno de calciatori cechi più forti  e conosciuti sul panorama internazionale, ma Alessandro Grandoni riesce con la sua marcatura implacabile ad annullare Jankulovski, che non creerà problemi seri alla nazionale italiana, mentre l’Italia vincerà per 2-1, conquistando il suo quarto europeo under 21, grazie però al difensore ternano Alessandro Grandoni che sarà ricordato come il capitano di quella Nazionale Italiana campione d’Europa, i cui giocheranno molti futuri campioni del mondo della Nazionale Italiana del 2006

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All’anfiteatro di Interamna-Terni veniva giocato Lo ”strappalla”, il gioco dell’Antica Roma che ha fatto nascere i giochi con la palla moderni

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La passione per gli sport con la palla e soprattutto il calcio non nasce nell’epoca moderna, ma viene dalle epoche antiche in cui I romani giocavano ad un gioco con la palla denominato ”Strappalla”, i quali a loro volta conobbero alcuni giochi con le sfere che erano diffusi tra gli antichi greci, poiché i romani occuparono dei territori ellenici del II secolo a.C. Tali giochi erano diffusi presso gli antichi greci con i nomi di ”Harpaston” ed ”Episkouros”, che tradotti in italiano significano ”strappalla” e ”calpalla”,  in cui due squadre si affrontavano usando in entrambi le mani ed i piedi, con la differenza che nell’Harpaston si usavano le mani ed i piedi per fare punto, mentre nell’Episkouros si potevano usare solo le mani per passare la palla,  mentre solo i piedi dovevano essere usati per fare i punti, ed in entrambi i giochi l’obbiettivo della squadra era di portare la palla oltre la linea del campo. I romani affascinati da questi due giochi decisero di modificarli lievemente, rendendolo più veloci e dove la linea del campo venne in parte sostituita dalle assi di legno nello strappalla-episkouros, mentre nello strappalla-harpaston il gioco rimane invariato con le stesse regole che si usavano nei territori greci, ed i nuovi giochi seppure diversi diventano i principali sport dell’Antica Roma, diffusi tra adulti e bambini. L’importanza di questo gioco fa si che le partite vengano disputati negli anfiteatri e nelle arene della penisola italica, dove le squadre cittadine si affrontano tra di loro in partite combattute. Gli antichi romani diffusero poi un tutto il territorio che apparteneva alla Repubblica dell’Antica Roma e poi dell’Impero Romano Erano infatti frequenti varie partite fra i romani e le popolazioni autoctone dell’Impero Romani, anticipando con molto anticipo le sfide tra le nazionali dell’Italia e della Francia, della Germania, della Grecia, della Spagna, del Portogallo e di tutte le micro nazioni dell’impero romano, con la partita più famosa che fu giocata contro i britannici nel 276 d.C. e vide proprio i “barbari inglesi” prevalere col punteggio di 1-0.

La redazione di Ternana Live ringrazia wikipedia per l’immagine concessa

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Il Ducato di Spoleto ha rappresentato la Grande Umbria nel Regno Longobardo d’Italia

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Nell’Italia Medioevale,  i Longobardi crearono il Regno Longobardo d’Italia, suddiviso al suo interno da vari principati, ducati e contee che erano amministrati da vari signorotti locali, che giuravano fedeltà al re longobardo-italico. All’interno di questo regno c’era il ducato di Spoleto, che  oltre ad essere  uno dei ducati più importanti per potenza politico militare, aveva un territorio vasto che andava dalle Marche del sud fino a tutto il territorio abruzzese, ed il comune di Terni insieme alle terre del Contado Ternano, rimase legato per quasi mille anni. Il ducato spoletino divenne uno dei maggiori ducati di questo regno italico, ed al tempo stesso rappresentò la terra dell’Umbria ed i territori ad esso legata nel Regno Longobardo d’Italia, poiché gli umbri spoletini e ternani furono amici del popolo longobardo-tedesco, il quale volle riunire l’Italia come fecero gli antichi romani, creando un regno italico che a differenza di molti stati del periodo fu liberale ed innovativo, poiché i longobardi riuscirono a dare grande libertà ai cittadini del regno, e tra le nuove leggi che davano maggiore solidarietà tra i ceti sociali, ed una maggiore libertà ai cittadini, ed ci fu l’abolizione della schiavitù che purtroppo era presente in molti stati antichi. Gli umbri antichi furono fin da subito fedeli vassalli dei longobardi teutonici  nelle lotte per riunire l’Italia, ed il re dei longobardi italici decise di premiare gli italici umbri, creando per loro un ducato a Spoleto che sarebbe stato la continuazione della VI Regio Umbria, e che era un ducato autonomo da un punto di vista militare e fiscale dal regno longobardo, poiché l’autonomia territoriale serviva a premiare la fedeltà delle genti umbre verso i longobardi. La città di Terni divenne poi il luogo in cui il Re longobardo Liutprando incontrò Papa Zaccaria per pacificare il Papa di Roma ed il popolo longobardo, dove vennero accolti entrambi come liberatori dalla popolazione ternana, e l’incontro nella città della conca ternana avvenne poiché Terni fu la città di San Valentino, ed al tempo stesso era una città dove i longobardi si legarono alla popolazione locale, ed il comune di Terni all’interno del ducato spoletino venne posto come la seconda città del ducato di Spoleto grazie all’intercessione dei longobardi amici della gente ternana.

La redazione di Ternana Live Ringrazia wikipedia per l’utilizzo dell’immagine

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Se ne è andato Claudio Tobia

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Ci ha lasciato Claudio Tobia, che è stato uno degli allenatori più vincenti ed amati della Ternana, il quale fu un allenatore della Fere Umbre per molto tempo e che allenò la Ternana sempre nei momenti di difficoltà della squadra rossoverde, riuscendo a salvare ed aiutare le fere umbre in molti occasioni. Claudio Tobia fece anche vivere ai tifosi rossoverdi delle emozioni indimenticabili, poiché come allenatore delle Fere, riportò la Ternana alla promozione dopo lo spareggio di Cesena del 1989 dove le fere rossoverdi batterono il Chieti 3-1 ai calci di rigore, con la squadra rossoverde che era seguita da quindicimila tifosi ternani che poterono esultare grazie alla squadra ternana sapientemente guidata da Claudio Tobia soprannominato ”Lu Cinghiale” dai tifosi ternani, e questa promozione permise alla Ternana di rilanciarsi dal periodo buio del decennio del 1980, per poi ritornare in serie B nel decennio del 1990.

Addio magico cinghiale rossoverde e grazie per le emozioni che ci hai dato, sappi che il tuo ricordo non abbandonerà mai i tifosi rossoverdi.


Ringraziamo l’Umbria in testa per averci fatto usare l’immagine di Claudio Tobia

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