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La trilogia de ”Li Paci” di Terni: Terni dal 1240 al 1560 divenne una città potente, e vinse delle guerre contro le città vicine , grazie ai suoi….”paci”

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Dopo la battaglia di Monteaperti vinta da i Ternani nel 1260, la città di Terni iniziò dei secoli di battaglie contro i comuni nemici, che al tempo erano numerosi e andavano da Perugia a Narni, da Viterbo a Rieti, per non parlare di Spoleto e Foligno, e nel 1400 Terni divenne semi-indipendente da Roma poiché le numerose rivolte anti-romane finivano con la devastazione delle case dei governatori romani, che decisero per quasi un secolo di andare a vivere fuori il comune di Terni, ed esclusa qualche tassa da pagare all’Urbe Eterna, Terni era ormai libero dalla dominazione romano-pontificia, che non riusciva a controllare quella città umbra ribelle ed indomita.

La potenza militare ed economica di Terni era difesa dal suo esercito potente, il quale era composto da guerrieri valorosi e mercenari combattivi come Ludovico Aminale che partecipò alla disfida di Barletta in cui 13 cavalieri italiani batterono 13 cavalieri francesi, oppure i fratelli Tomassoni che vennero premiati con la corona d’oro dal Re di Francia Carlo IV, oppure Michelangelo Spada cameriere segreto di Sua Santità Giulio III che difendeva gli interessi dello Stato Pontificio, oppure Orazio Nucula che aveva combattuto contro i turchi in Libia e fu anche esso amico del Papa Giulio III.

La potenza militare ternana era tale che anche Cosimo I de Medici della Toscana e Filippo II di Spagna insieme ad altri capi di stato del periodo, usavano come centro di addestramento per le proprie truppe, e come città per l’acquisto di mercenari da fare combattere nelle guerre d’Italia che all’epoca erano diffuse nella Penisola Italiana.

Ma come mai Terni era all’epoca una città di guerrieri e e valorosi soldati?

Semplice perché il comune di Terni dopo l’assedio ed i massacri dei viterbesi del 1174, decise di non essere più impreparato agli assedi delle città vicine, e quindi grazie alla borghesia ed alla classe operaia dell’epoca, decise di creare un forte esercito territoriale, con una milizia mercenaria che avesse una sede a Terni, ma composta anche dai peggiori elementi che erano stati condannati a morte nelle loro città, e che nella città Umbra avrebbero trovato riparo a patto che avessero difeso Terni e la sua Provincia Comunale, con un permesso speciale fare ogni tipo di violenza, che andava dal furto al saccheggio nei comuni nemici, dove avrebbero potuto anche tenere il bottino rubato, ma nella clausola cera scritto che non avrebbero potuto rubare un centesimo nel comune umbro, e se lo avessero fatto sarebbero stati torturati ed uccisi sulla pubblica piazza ternana. Ma grazie all’appello del comune di Terni, la città del sud dell’Umbria rimase inviolata dalle aggressioni die comuni vicini, grazie alla difesa territoriale portata avanti dai peggiori criminali e malfattori europei, che avevano commesso ogni sorta di crimine nelle zone d’Italia, e che il Comune di Terni paradossalmente li reputava adatti a fare le guerre a difendere il territorio, e la specializzazione dei soldati-criminali, permise che anche i Re ed i Capi di Stato stranieri delle potenze europee vedessero la città umbra come un centro da rispettare.

Ma se la città era dominata dai malandrini dell’epoca, anche la popolazione femminile doveva tenere a bada quei soldati-criminali, ed ecco che la città si riempì di prostitute per dare soddisfazioni sessuale ai guerrieri malandrini, tanto più che un soldato pontificio che venne a vivere a Terni per fare addestramento rimase sconvolto dalla città che reputò sporca e scostumata, e rimase attonito poiché se la città era militarmente potente ed economicamente ricca, purtroppo era moralmente sporca e degradata, ed era diventato un luogo dove la peggiore feccia aveva trovato riparo.

L’indipendenza della città di Terni purtroppo finì solo nel 1564 con la definitiva invasione pontificia, ma per tre secoli Terni fu una città potente e fiera

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Mirko Giansanti se ne è andato, sentite condoglianze alla famiglia !

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Ci ha lasciato Mirko Giansanti, uno dei più grandi piloti ternani ed italiani a cavallo tra il 1990 ed il 2000.
La sua scomparsa lascia un grande vuoto tra gli sportivi ternani e tra gli amanti delle due ruote.
La redazione di Ternana Live esprime il suo cordoglio alla famiglia del centauro ternano.

 

 

Fonte fotografica: corsedimoto.com

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Se ne è andato Riccardo Costantini vecchio cuore rossoverde con la passione dei motori

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Se ne andato Riccardo Costantini spezzato ma non piegato da dolore che lo aveva consumato dentro, senza però toglierli le sue più grandi passioni, la Ternana ed i motori, che aveva portato avanti con coerenza per tutta la vita, ed oltre ad essere un tifoso della Ternana fedele anche nei momenti bui della squadra, aveva anche un grande talento nella meccanica, e con il nonno aveva ricostruito una copia fedele in scala reale delle alfa romeo campionesse del mondo del 1925, del 1932 e nel 1950, con cui neanche a farlo apposta i ternani Borzacchini e Salvati avevano vinto i primi campionati mondiali della storia. Purtroppo uno dei migliori tifosi della Ternana ci ha lasciati troppo presto ma il suo ricordo vivrà in eterno tra i tifosi della Ternana

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1987-1988: Vincenzo D’Amico salvò la Ternana

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Vincenzo D’Amico è stato uno dei grandi capitani della Ternana, ed è grazie ai suoi goal ed alle sue giocate che la Ternana ottenne una clamorosa salvezza in uno dei momenti più difficili della sua storia calcistica, che lo resero immortale agli occhi dei tifosi, che ancora lo ringraziano per per i due anni vissuti a Terni in cui rimase a giocare nonostante le condizioni disastrose in cui versava la Ternana in quel periodo storico, poiché Vincenzo D’Amico era stato un grande calciatore ma anche una persona seria e leale che dava il massimo alle squadre in cui militava, e proprio grazie alle sue reti la reti la Ternana nel campionato di calcio del 1987-1988 si salvò sul campo evitando la retrocessione e salvandosi ed il fallimento finanziario potendo iscriversi al campionato successivo, in cui ci sarebbe stata la grande vittoria allo spareggio di Cesena, e nei due anni rossoverdi Vincenzo D’Amico divenne una bandiera rossoverde che diede tutto per la Ternana, e che chiuse la carriera a Terni tra gli applausi dei tifosi ternani, che non dimenticheranno mai le sue gesta con la maglia della Ternana .

 

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